László Krasznahorkai

László Krasznahorkai, nato il 5 gennaio 1954 a Gyula, Ungheria, è lo scrittore ungherese vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2025, celebrato come "maestro dell'apocalisse" per il suo stile visionario e complesso. La sua opera, profondamente filosofica, esplora il collasso delle strutture sociali, la fragilità umana e l’ansia esistenziale in un mondo al confine del caos. Formatosi in legge e letteratura, Krasznahorkai ha esordito con Satantango (1985), un romanzo che intreccia narrazioni frammentate e un’atmosfera opprimente, adattato al cinema dal regista Béla Tarr, con cui ha collaborato a lungo.

Le sue opere, come La guerra e la guerra (1999) e Melancolia della resistenza (1989), sono caratterizzate da frasi lunghe e intricate, che creano un ritmo ipnotico e riflettono l’inquietudine dei suoi temi. Krasznahorkai si distingue per il suo approccio alla narrazione non lineare, mescolando realismo e visioni apocalittiche, spesso ambientate in paesaggi rurali ungheresi o contesti distopici. La sua scrittura, densa di simbolismo, affronta il rapporto tra individuo e potere, il declino culturale e la ricerca di significato in un mondo privo di certezze.

Tradotto in oltre 30 lingue, Krasznahorkai ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Man Booker International Prize 2015. Il Nobel, assegnato il 9 ottobre 2025, ha premiato la sua capacità di "rivelare la fragilità dell’esistenza umana attraverso una prosa densa e visionaria". La sua influenza si estende oltre la letteratura, ispirando cinema e teatro, mentre la sua critica al consumismo e al totalitarismo risuona in un’epoca di crisi globali. Krasznahorkai, schivo e riservato, continua a vivere tra Ungheria e Berlino, dedicandosi a un’arte che sfida convenzioni e invita alla riflessione profonda.


Melancolia della resistenza

Melancolia della resistenza

Un romanzo sulle possibilità della rivoluzione che scorre nella prosa bruciante e visionaria di László Krasznahorkai. In città è arrivato il circo. Nulla di strano, se non fosse che il circo ospita una balena imbalsamata, la più grande del mondo, e che la città è sperduta nella campagna ungherese, un non luogo dominato da incertezza e declino. Tutti sono in attesa che accada qualcosa e sarà...

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